DALLA QUALIFICA AL DIPLOMA DI QUINTO ANNO
Quando i percorsi delle persone che transitano da Fondazione Enaip si snodano in modo imprevisto o rendono merito alle capacità e alle potenzialità che già da qui si intravedevano, non possiamo che essere orgogliosi.
E’ il caso di Luca Ferri, anno 1999, che ha frequentato il percorso IeFP Operatore grafico, concludendo brillantemente il biennio all’Enaip. Luca ha poi proseguito il suo viaggio scolastico, ottenendo il diploma del quinto anno presso l’Istituto d’arte Venturi di Modena. Lo abbiamo intervistato per dare conto del suo progetto e per dare testimonianza che tutto è possibile.
Come sei arrivato ad Enaip?
Dopo un percorso fatto di prove ed errori, di tempo passato in un Istituto tecnico di Modena dove non avevo un metodo di studio e non capivo se avevo scelto l’indirizzo giusto per me. Così sono passato al Gobetti di Scandiano ma anche lì mi sono accorto che non era il mio percorso. Così sono andato al Punto informazioni presente nella scuola e ho conosciuto la Formazione Professionale, e mi si è aperto un mondo.
Pensavi che avresti continuato dopo la Qualifica, oppure l’idea è maturata nel corso dei due anni passati in Enaip?
Inizialmente non avevo molta voglia di studiare, ero anche un po’ demoralizzato perché avevo già perso diversi anni tra una scelta e l’altra e l’idea era quella di finire almeno qui il percorso. Non volevo dare altri dispiaceri ai miei genitori e allo stesso tempo non volevo pensare troppo al dopo.
In Enaip però ti accorgi subito che la strada non la devi trovare da solo, ma i professori di invogliano a cercare il tuo percorso, quello più adatto a te. Si lavora fin da subito sulla professione, si impara molto presto a conoscere e a vivere un ambiente di lavoro e questo aiuta ad orientarsi. E a toccare con mano. Si usa un approccio molto legato al lavoro e al come si lavora.
Quando sono tornato a scuola per provare a prendere il diploma, ho visto immediatamente la differenza: la scuola ha un approccio molto più orientato allo studio, ma la cosa bella era che dopo gli anni in Enaip a me la voglia di studiare era tornata
Bellissimo che ti sia tornata la voglia di tornare. Come hai affrontato il rientro a scuola?
Sicuramente ho trovato una scuola che ha creduto in me e nel mio percorso, e questa è una cosa molto importante. Ho dovuto fare un po’ di autorientamento, ho dovuto mettermi in gioco e imparare un nuovo modo di studiare, perché sono due modalità diverse quella della scuola e quella della formazione. Ma avevo tanti strumenti da cui attingere che mi hanno dato la forza di credere di potercela fare.
E’ strano perché mi sono accorto proprio ritornando a scuola che le ore pratiche che avevo fatto ad Enaip mi avevano fatto imparare inconsapevolmente la parte teorica. E questo mi ha aiutato molto nello studio a scuola.
Secondo te, perché i ragazzi tendono a fermarsi dopo gli anni nella formazione professionale e sono ivece pochi quelli che decidono di continuare?
Molti ragazzi hanno l’idea del lavoro e non a tutti torna la voglia di studiare. Chi arriva alla Formazione professionale lo fa proprio perché non ha voglia di stare sui libri. Molto del lavoro che si fa, lo si fa durante le ore in classe e le tante ore di stage, e non è richiesto tanto studio pomeridiano per riuscire a farcela. Conta quello che si fa nelle ore di aula, laboratorio e stage.
Personalmente quando ho deciso di provare a tornare a scuola, sapevo di dover dimostrare qualcosa in più rispetto agli studenti “classici”, anche se a pensarci ora era un’idea sbagliata dettata dalla paura di fallire ancora. Forse anche altri ragazzi hanno questa idea sbagliata e non ci provano. In realtà mi sono accorto che non serve dimostrare niente in più, perché si arriva già con tanta preparazione. Di sicuro serve coraggio, volontà e voglia di mettersi in gioco.
Hai sempre avuto modo di contare sul coraggio e sulla volontà? O è stata una scoperta di quegli anni?
Io ero una persona insicura, timida e mai avrei pensato di diventare la persona che sono. La Formazione mi ha cresciuto, anche a livello personale, e questo l’ho notato proprio quando sono tornato nella scuola.
Cosa pensi di aver portato nella scuola?
La felicità. Me lo dicevano gli altri, io non me ne accorgevo. Ma ero contento e si vedeva. Mi sono anche messo in situazioni difficili con una sicurezza che prima non avevo. La grafica era il mio cavallo di battaglia e mi capitava di aiutare anche i miei compagni di scuola, in quello mi sentivo sicuro e forse è stato quello che mi ha anche dato sicurezza per tutto il resto. Credo di aver portato la convinzione di provare a rimettersi in gioco, nonostante le scelte sbagliate iniziali e l’età (20 anni).
Cosa invece ti sei portato via da Enaip?
Una frase del prof. Panzetti che non dimenticherò: quando gli chiesi perché insegnava a noi dello IeFP e non in una scuola normale, lui rispose “Credo sia più facile insegnare a chi ha voglia di studiare, ma per me è di maggiore soddisfazione dare gli strumenti alle persone perché quella voglia possano costruirsela, con fatica ma certamente con più gratificazione”.